Startup Weekend Roma: Execution, Team Building e Resilienza. Parte 1

Lo scorso weekend a Roma c’è stato lo Startup Weekend.
Che cos’è?
Qualcosa di particolare, qualcosa da provare almeno una volta nella vita, almeno finché il fisico regge.
E’ un weekend in cui metti in piedi una potenziale futura azienda bruciando tutte le energie in un arco di tempo strettissimo.
Che ci crediate o no è divertentissimo.
Ero andato lì con l’idea di passare un sabato sera diverso (fare anche talent scouting per Wheelab lo ammetto), ma non pensavo potessi cavalcare e allo stesso tempo farmi travolgere dall’emozione e delle persone che erano li.

Venerdì, Team Bulding

Ore 18:40 Sono arrivato in ritardo al Tempio di Adriano 10 minuti, non avevo dormito benissimo la sera prima ed avevo sbagliato fermata della Metro, si comincia bene!
Velocemente mi sono seduto al tavolo dove c’erano un paio di Alumni di InnovAction Lab, ognuno era venuto li con una idea da sviluppare, ma tutti con la voglia di passare un weekend diverso,  ci riconoscevamo subito in mezzo ad un centinaio di persone, come una setta.
Poco dopo Davide Dattoli ha iniziato a presentare l’iniziativa chiedendo a chi avesse voluto di proporre la propria idea in un minuto, non me lo sono fatto ripetere due volte.
Una delle regole era che si sarebbe dovuto cominciare da zero, con un’idea sulla quale non si aveva lavorato prima.
Nella settimana mi era venuta un’idea molto semplice e banale e volevo giocarci per lo Startup Weekend:
“Una applicazione per permettere agli studenti di trovare una persona con cui ripetere, la chiameremo cogito 3.0”, personalmente non avevo l’ambizione di voler lanciare una startup con cui stravolgere il mondo in 54 ore, non era il luogo adatto.
L’idea non aveva suscitato molto entusiasmo, proprio per la sua semplicità e così ero riuscito a convincere ad aggregarsi al team solo due sviluppatori Stefano e Marco(che si improvviseranno grafici) e 4 figure business Agostino, Mirko, Alessio e Daniele.
Ci siamo conosciuti un po’,  abbiamo fatto un po’ di ordine sulle varie idee e sulle varie cose che si sarebbero potute fare.
Ore 23:00 ci siamo salutati e poi  subito verso casa, nonostante la birra in centro che era stata organizzata sapevo che aspettavano due giorni di fuoco e avrei dovuto riposare per reggere lo sforzo.
Ore 01:00 finalmente nel letto ed elettrizzato per il giorno dopo

Sabato, Execution

Ore 09:30 Abbiamo deciso su  cosa focalizzarci, Marco ha iniziato a montare la piattaforma attraverso Drupal, Stefano scriveva il codice per l’applicazione mobile.
Alessio ha  iniziato a fare una stima del costo acquisizione clienti sulla base di eventi e possibili pubblicità da realizzare all’interno delle università ed  Agostino curava il sondaggio su Mokey Survey.
Era importante avere dei numeri e Mirko era il nostro analist, si è così occupato dei scovare i dati di mercato su università e studenti mentre Davide, un altro grande supporto del team, improvvisato grafico, ha iniziato a stendere le basi per il logo.
Io, venendo dalla scuola di “steve blank”, ho iniziato a chiamare i potenziali clienti.
Ho contattato una libreria ed una copisteria dell’area di Roma Tre e che mi hanno comunicato l’interesse per collaborare al progetto.
Ore 13:00 cambio di nome!
Si passa da Cogito 3.0 a 30eLode, la fortuna questa volta girava dalla nostra il dominio  www.30L.it era disponibile e così mettendo 3 euro a testa l’abbiamo comprato.
I sondaggi avevano sfondato la soglia dei 100, pazzesco, abbiamo così deciso che nel pomeriggio si doveva andare fuori e parlare con le persone per Via Del Corso, gli studenti o quelli che avevano studiato, volevamo sapere se sarebbero stati disposti per pagare per una applicazione del genere.
Siamo riusciti a fermare una decina di persone, altre 10 pensavano fossimo dei tossici/venditoridiCalzini/libri/portachiavi, in più siamo riusciti a fare delle foto con loro per testimoniare la cosa.
Mirko nel mentre stava continuando a riflettere sulle potenzialità del mercato e sui competitor, ma avevamo un problema “Il modello di business”.
Anche se il  cuore di questo applicativo era creare traction, costruire una comunità, sapevamo che sarebbe stata la domanda più difficile alla quale rispondere.
Nonostante siamo riusciti a scoprire che le persone sarebbero state disposte a pagare 89 centesimi all’anno, nonostante gli accordi con la libreria e la copisteria era il nostro tallone di Achille.
Contemporaneamente Stefano stava realizzando le schermate grafiche dell’applicazione, avevamo disegnato tutto il processo dall’iscrizione alla scelta del compagno di studi.
Ore 23:00 era arrivata la RedBull, altra caffeina per poter macinare nella nostra Saturday Startup Night Fever.
Ore 00:00 ho iniziato a scrivere il discorso per il pitch, Mirko l’executive summary, Agostino Alessio e gli altri continuano a validare e fare brainstorming sulle possibili varianti delle schermate che avrebbero caratterizzato l’applicativo.
Ore 01:00 rimaniamo io, Stefano e Marco, la metro stava chiudendo e gli altri ragazzi non ce la facevano a reggere tutta la nottata soprattutto per continuare il giorno dopo.
Stefano era un treno diesel di quelli americani, ha continuato con il disegno delle schermate senza sosta fino alle 5 del mattino.
Marco, un altro panzer del gruppo, stava realizzando il futuro logo e settava le impostazioni per realizzare la preiscrizione su LaunchRock.
Ore 03:30 (del mattino) Con Marco e Stefano eravamo ancora svegli a lavorare.Eravamo rimasti in 6-7 nel Tempio di Adriano dei 13 gruppi e 110 partecipanti
Continua…
SWRoma
ps è già pronta la pubblicherò domani 🙂

Lascia un commento