Tecnica del Pomodoro, consigli per una buona passata

Prima di pubblicare un nuovo post, prima di iniziare il blog in inglese(ci sto lavorando già ho il nome!) per raccontarvi tutto quello che è successo fino ad oggi, delle varie novità vi devo parlare della tecnica del pomodoro.
Non è un post di cucina, qualcuno lo ha intuito  perchè già sa di cosa parlerò, qualcun altro no, qualcun altro ha cliccato sul link sopra.

Che cos’è?

E’ una tecnica per la gestione del tempo.
Come definizione è un pò riduttiva e generica. Preferisco darle una connotazione personale e definirla la tecnica che mi ha permesso di studiare anche 11 ore nette in una giornata, cosa prima difficilmente raggiungibile.
Per qualcuno magari non è un grande numero, sotto il periodo degli esami abitualmente ne studia 12 anche 14, mosso solitamente dall’ansia, ma io che per non so quale ragione perdo la concentrazione dopo pochissimo tempo (dalle elementari che ho questo problema per qualsiasi attività), che subisco l’effetto  dell’ansia per gli esami  (purtroppo/perfortuna) solo il giorno stesso e non prima,  è stato lo strumento che mi ha permesso di aumentare sensibilmente la produttività evitando di sprecare inutilmente il tempo.

Come funziona

La tecnica del pomodoro prevede di lavorare/studiare senza distrarsi per 25 minuti e fare una pausa successivamente di 5.
I 25 minuti prendono il nome di Pomodoro, perchè?
Perchè l’autore della tecnica sfrutta un timer da cucina a forma di pomodoro per conteggiare il tempo.
Non si ragiona più per ore, minuti, ma per pomodori.
Avrete così una diversa scansione del tempo e di come lo destinate alle vostre “to do list”.
L’autore della tecnica non è un tedesco, non è un inglese, uno svizzero, ma … un italiano!
Non solo, ha avuto anche un grande successo in tutto il mondo!

Come ho implementato la tecnica

Quando leggiamo consigli, suggerimenti su come fare qualcosa, il problema maggiore è la sua implementazione.
La famosa “EXECUTION”, se proprio devo usare un termine anglofono.
Prima di iniziare la sessione di esami mi sono letto tutto il libro, è in italiano, in pdf, gratuito e lo trovate qui.
Successivamente ho comprato un bel quadernino rosso(stiamo parlando sempre di pomodori mica potevo prenderlo blu!) e ogni giorno scrivevo su un foglio:

  • la data
  • dove mi trovavo
  • le cose che avrei dovuto fare

Con il cellulare calibravo il timer per 25 minuti ed iniziava lo studio.
Quando il timer squillava, coloravo un quadretto in rosso accanto alla attività che stavo svolgendo, leggevo i messaggi e le mail che mi erano arrivate in quei 25 minuti e andavo a farmi una camminata per i corridoi dell’università.
Questo per tutto il giorno.
Molte persone infatti penso mi abbiano preso per un perditempo professionista visto che ogni 25 minuti mi vedevano girare per l’università(la mia schiena e gli occhi hanno invece ringraziato per il gesto).
Inoltre il timer era impostato per squillare dopo 5 minuti dall’inizio della pausa per ricordarmi che dovevo tornare sui libri.
La sera prima di spegnere il computer o altro scrivevo la lista delle cose che avrei voluto fare il giorno dopo e le cose, attenzione, che non avrei voluto fare. 
Le prime si caratterizzavano per una serie di attività con i pomodori che avrei destinato.
Le seconde invece erano delle attività che non avrei dovuto fare, banalmente riposarsi in quei 5 minuti andando su Facebook.
A partire dalla seconda sera ho iniziato a confrontare quello che avrei voluto fare il giorno prima con quello che avevo fatto il giorno dopo.

L’analisi dei risultati che non raggiungevo mi permetteva di esserne consapevole e capire dove  migliorare (es. pensavo di poter ripetere 20 pagine in un ora in realtà potevo ripeterne 10 se era particolarmente fluido il capitolo )
Come diceva Lord Kelvin:

“Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare”

Cosa non ha funzionato

L’implementazione della tecnica non è stata così lineare.
Io già tempo fa(credo un annetto) avevo letto della tecnica, mi era piaciuta, ma non ero riuscito ad implementarla.
L’abbandonai dopo una settimana.
Poi con il quaderno è iniziato il cambiamento, è stato proprio l’attività di scrivere e colorare un quadratino che mi dava il ritmo.
Dopo gli esami ho smesso di usare la tecnica del pomodoro, inoltre lavorando al pc l’implementazione era più difficile rispetto allo studio esclusivamente su cartaceo, le distrazioni aumentavano oppure mi dimenticavo di impostare il timer pensando di potermi regolare con le app disponibili per Chrome.
Ho poi provato a sostituire il quadernino con una app per Android, ma mi sono accorto che non era la stessa cosa, perchè il gesto di colorare l’attività, di vedere tutta la lista su carta aveva un effetto diverso e migliore.
Era ed è più concreto.
E’ una mia percezione,  ma funziona.
Così ho ripreso ad utilizzare il quadernino rosso, il timer invece resta digitale.
Molto utile, provatela.

Ingredienti

Ingredienti per la tecnica del pomodoro all’Andrea:

  • Quadernino
  • Penna nera e rossa
  • Timer
  • Pazienza per almeno una settimana di prova
  • Non rispondere a SMS e Whatapp, se è urgente ed importante vi chiameranno

Tecnica Del Pomodoro

4 commenti su “Tecnica del Pomodoro, consigli per una buona passata”

  1. Secondo un mio studio…
    Secondo me…
    Fai parte di quelli che “non scopano abbastanza” o addirittura (penso questo sia il tuo caso) “non scopano.”
    Solo una curiositá…
    Da quanto tempo non scopi?
    Eventualmente usi il pomodoro?
    Certo di una tua risposta ti invio cordiali saluti 😉

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    • Hahahahaha no non è il mio caso, ti ringrazio per l’interesse e la sensibilità al problema.
      Credo sia un grave problema che affligge il mondo, ma per mia fortuna sono salvo.
      Il mondo ha bisogno di persone curiose come te, che si preoccupano di queste tematiche.
      Saluti
      😀

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