Cultura Organizzativa

Quante volte vi è capitato di vedere il cane ed il padrone in giro per la città e dire “Cavolo quel cane è identico al suo padrone!” o comunque riuscire a trovare delle somiglianze?
Può capitare lo stesso nelle aziende? A volte.
In una azienda che conosco l’amministratore unico ha uno stile di leadership eccessivamente nevrotico, dove la fiducia nei dipendenti è assolutamente scarsa.
Quando deve essere evidenziato un errore o in generale deve essere dato un feedback questo avviene attraverso rimproveri verbali molto duri. Ciò porta ad un clima di sfiducia sia da parte del Leader nei confronti dei suoi dipendenti, sia da parte dei dipendenti nei confronti del leader.
Il Leader, in quanto tale, è un elemento carismatico all’interno dell’organizzazione al punto tale che i suoi comportamenti vengono poi emulati da quasi tutti i suoi sottoposti, che si sentono così leggitimati a porsi nel medesimo modo, sbagliato, nei confronti dei colleghi, portando così ad un clima di sfiducia generale, non collaborazione. La cosa peggiore quando per un buon funzionamento dell’azienda è essenziale coordinazione e gioco di squadra.

Come accennavo prima il modo più sbagliato per far crescere e riflettere una persona è evidenziargli brutalmente l’errore davanti una platea di persone mortificandola. Se non si instaura un clima di fiducia tra due individui difficilmente ci sarà un corretto processo di apprendimendo.
Che fare?
Si deve cominciare dal vertice, cambiando gli atteggiamenti del leader, le sue convizioni perchè possa, a cascata, cambiare la cultura organizzativa.

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