Il ruolo della Russia e del gas nello scenario energetico

Quella in cui ci troviamo la chiamano l’età d’oro del gas naturale,  per i produttori essenzialmente, per i consumatori c’è un bel punto di domanda.
Il maggior produttore senza rivali di gas naturale è la Russia che nel 2035 si stima raggiungere quasi gli 800 bcm(Billion Cubic Metres) di gas, se a questi si aggiunge l’estrazione di gas “non convenzionale”, cioè quello estratto da formazioni geologiche meno permeabili di quelle convenzionali, che richiedono quindi tecniche particolari di estrazione, supererà gli 800 bcm abbondantemente.
In Russia nel 2008 più di 400bcm erano sfruttati per soddisfare la domanda domestica mentre 200 bcm  venivano esportati, se la Russia avesse lavorato ad una gestione più efficiente avrebbe potuto esportarne altri180bcm!(180 miliardi di metri cubi in più).
Purtroppo quando c’è una sovrabbondanza di un determinato bene non si pensa sempre ad utilizzarlo in maniera efficiente.
Le prospettive della IEA affermano che nel 2035 ci sarà una domanda interna della Russia che raggiungerà i 500 bcm mentre le esportazioni toccheranno quota 300 bcm.
Con un lavoro focalizzato sull’efficienza potrebbe esportarne 130 bcm in più!
In altri termini il risparmio che ne ricaverebbe la Russia attraverso un lavoro di miglioramento è pari al consumo di energia in un anno nel Regno Unito.
 

Grafico realizzato dalla IEA/OECD 2011

Da questo personalmente traggo una conclusione, la Russia si troverà ad avere un potere sempre maggiore tale da tenere testa agli stessi USA, da qui al 2035 i potenziali scenari politici saranno sicuramente cambiati.
Data la richiesta ed il consumo di gas anche quelli climatici, perché comunque la sua combustione emette CO2 nell’atmosfera, ma di questo ne parlerò Lunedì.

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